Author: Giulia Varisco
Committee: Editorial Board
Date: 19/05/2025
Una serata intensa, emozionante e carica di significato ha accompagnato presso la libreria Centofiori di Milano, la presentazione del romanzo Ballare sotto la pioggia, opera d’esordio, quantomeno nel settore della narrativa, dell’Avv. Grazia Ofelia Cesaro, già nota per la sua lunga e solida esperienza nel settore del diritto di famiglia e della tutela dei minori.
Il libro narra di una separazione negli anni settanta molto conflittuale con un punto di vista previlegiato: quello dei minori coinvolti, la storia è autobiografica.
A condurre l’incontro con l’autrice, la giornalista Marina Speich e lo scrittore Giorgio Scianna, che hanno saputo guidare il pubblico dentro il cuore del libro, con domande che hanno spaziato dalla tecnica narrativa all’impatto emotivo della storia.
Cesaro ha rivelato che l’idea di Ballare sotto la pioggia è nata quasi per caso, mentre scriveva la prefazione a un saggio che approfondiva il ruolo degli operatori nella tutela dei minori. Proprio a partire da questo incarico, l’autrice – nel tentativo di esplorare le interferenze emotive legate alla propria storia personale (le “cose che non sappiamo di sapere”) – ha fatto emergere ricordi e dinamiche che ha sentito il bisogno di elaborare attraverso la scrittura.
Una scrittura che non nasce tuttavia solo in forma autoreferenziale, ma con l’intento di avere una funzione sociale: offrire il punto di vista dei minori nella separazione familiare e fornire ai genitori un vademecum degli errori da non commettere.
Inizialmente pensato in terza persona, il testo ha poi trovato la sua voce autentica in Anna, alter ego narrativo di Cesaro, che racconta in prima persona la storia vera di tre fratelli cresciuti negli anni Settanta in mezzo a una separazione familiare tempestosa.
Cesaro ha preferito non ricorrere ad alcun filtro o finzione: alla domanda di Marina Speich sul confine tra realtà e fantasia narrativa Cesaro ha risposto “ciò che nel libro sembra incredibile è spesso ciò che è realmente accaduto”. I fratelli si trovano da soli a fronteggiare il mondo, ancorati ad un pezzo di carta: ciò che resta di un foglio bianco strappato a metà dalla tensione opposta esercitata dai loro genitori. Eppure, con resilienza, creatività e complicità, trovano il modo di danzare sotto la pioggia e di mutare situazioni congestionate grazie ai loro valori e alle loro dimensioni multifattoriali.
Il romanzo è anche un dispositivo educativo.
Accanto alla narrazione personale, Cesaro inserisce – su suggerimento della casa editrice – brevi intermezzi esplicativi sugli strumenti oggi disponibili in caso di separazione, alla luce delle recenti riforme, come la legge Cartabia, con l’obiettivo di valorizzare i diritti dei minori coinvolti.
Temi fondamentali come la figura dell’avvocato del minore, l’avvocato di famiglia, il rifiuto genitoriale e la mediazione vengono affrontati con chiarezza, accompagnando il lettore prima all’interno dello studio dell’autrice, attraverso brevi racconti ispirati a casi reali law), e poi con spiegazioni accessibili delle nuove norme.
L’effetto non è didascalico, ma arricchente: il lettore si emoziona e, allo stesso tempo, apprende. “Non siamo abituati a pensare ai bambini come portatori di diritti nelle separazioni”, ha detto Scianna, “questo libro può cambiare quella percezione”.
Un altro aspetto fondamentale del libro è l’attenzione alle reti di aiuto che possono sostenere i minori: non solo la famiglia, ma la scuola, gli insegnanti, Tribunale per i Minorenni, servizi sociali, psicologi di consultorio, amici, altri genitori. Un modo ha spiegato l’autrice, per ringraziare tutte quelle figure che hanno fatto la differenza nella sua storia e per ricordare che, anche nei momenti più duri, non si è mai davvero soli.
Ballare sotto la pioggia è un libro coraggioso o, meglio, per riprendere le parole di Scianna “è un libro a cui voler bene, da maneggiare con cura”. Il racconto onesto e delicato della storia di tre fratelli. La loro capacità di affrontare l’abbandono con amore reciproco e solidarietà è un esempio commovente di resilienza. “Noi fratelli – ha raccontato l’autrice – abbiamo letto insieme la prima bozza. È stato un momento nostro, unico. Poi ci siamo chiesti: vogliamo renderlo pubblico? Eravamo incerti, ma “forse può davvero servire ad altri ragazzi”, ha detto uno di noi. E la risposta è stata sì”.
Il libro si presta a molteplici letture: può essere una risorsa per genitori in fase di separazione, uno strumento educativo per le scuole, ma anche una guida emotiva per adolescenti e giovani adulti che cercano un senso nelle loro esperienze familiari. Questo anche e soprattutto con riferimento ai ragazzi di oggi, della c.d. generazione dell’ansia i quali, come affermato con estrema sicurezza dall’autrice, contrariamente a quanto si è soliti pensare sono pienamente capaci di reinventarsi, di guardare alle situazioni con prospettive nuove e del tutto inaspettate. “I ragazzi sorprendono. Trovano soluzioni che noi adulti non avevamo neanche immaginato”.
In particolar modo, se anche solo un ragazzo leggendo questo libro comincerà a pensare che può prendere in mano la propria vita, e parimenti, se anche solo un genitore si chiederà se ha fatto o sta facendo errori e quale sia il punto di vista di suo figlio, come può, come avrebbe potuto e come potrà riconoscere la sua forza, alimentandola sino a farla esplodere, allora questo libro avrà assolto la sua funzione.
Alla fine della presentazione, come in una pièce teatrale, sono comparsi – oltre ai fratelli – gli insegnanti, gli amici, la psicologa e il giudice, tutti visibilmente commossi. La loro presenza ha trasformato l’evento in un abbraccio corale, un momento di verità condivisa, dove la narrazione si è fatta vita e la vita, finalmente, è stata ascoltata.
Ballare sotto la pioggia non è solo un libro, ma un’esperienza che attraversa il lettore, lo interroga e lo accompagna. Un invito a guardare le ferite non con vergogna, ma con coraggio. Perché, come ci insegna Cesaro, a volte la salvezza non sta nell’evitare la tempesta, ma nel trovare i giusti passi per danzare sotto la pioggia.