Authors: Francesco Testa, Luca Ferro, Tommaso Piazza, Federico Cappuccio, Mariagiusi Calabrò
Chairs: Francesco Testa, Luca Ferro
Committee: EPPO & Immigration committee
Date: 4/04/2024
Introduzione al fenomeno migratorio e l’azione europea
Il fenomeno migratorio e l’emergenza della gestione dei flussi migratori in Europa ha generato un’urgente necessità di ripensamento del sistema di accoglienza messo a disposizione dall’Unione Europea, la quale, per aiutare i Paesi maggiormente colpiti dai flussi migratori, ha istituito il c.d. FAMI, ovvero il ‘’Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione’’.
Si tratta di un fondo facente parte Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), che dal 2021 è stato rinnovato con il nuovo “settennato” di programmazione. Il FAMI, inizialmente creato tramite il Regolamento (UE) 2014/516 per il periodo 2014 – 2020, è stato riconfermato con il Regolamento (UE) 2021/1147 per il periodo 2021 – 2027, vedendo un netto aumento dei finanziamenti passando da 3,137 miliardi di euro a 9,9 miliardi di euro.
Il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione è gestito in prevalenza dai Programmi Nazionali (PN) dei Paesi dell’UE e mira a promuovere una gestione integrata dei flussi migratori, a rispondere alle specifiche esigenze dei Paesi membri e a coinvolgere le autorità locali e regionali che attuano misure di sostegno all’integrazione. Gli obiettivi principali includono la formazione di un sistema europeo comune d’asilo, la creazione di un maggiore sostegno per la migrazione legale e l’integrazione e la promozione di rimpatri più rapidi e frequenti.
I fondi sono suddivisi in due parti principali:
- Gestione Concorrente (€ 6.270.000.000): Questa parte del fondo, che rappresenta il 63,5% dell’ammontare totale, è gestita in collaborazione tra la Commissione Europea e le autorità nazionali. Le amministrazioni degli Stati membri selezionano i progetti da finanziare e ne gestiscono l’attuazione quotidiana. Per accedere a questa parte del fondo, le autorità nazionali e regionali devono presentare progetti che rispondono alle priorità stabilite nei loro programmi nazionali o regionali. La parte fissa di 5 miliardi di euro viene distribuita tra tutti gli Stati membri dell’UE, ad eccezione della Danimarca. Ogni Stato membro riceve un importo fisso. Il resto dei fondi della Gestione Concorrente viene ripartito sulla base di una valutazione delle pressioni migratorie da affrontare e tenendo conto delle proporzioni nell’ambito dell’asilo, della migrazione legale e dell’integrazione, e del rimpatrio.
- Gestione Diretta e Indiretta (€ 3.612.000.000): Questa parte del fondo, che rappresenta la restante quota del 36,5% del fondo, è gestita direttamente dalla
Commissione Europea. La Commissione è responsabile di tutte le fasi
dell’attuazione di un programma: dalla pubblicazione degli inviti a presentare proposte, alla valutazione delle proposte presentate, alla firma delle convenzioni di sovvenzione, al controllo dell’esecuzione dei progetti, alla valutazione dei risultati, all’erogazione dei finanziamenti. Per accedere a questa parte del fondo, è necessario rispondere agli inviti a presentare proposte pubblicati dalla Commissione.
Il Programma Nazionale FAMI Italiano (2021 -2027)
L’Italia ha presentato il Programma Nazionale del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dopo un lungo processo di consultazioni e di dialogo con la Commissione Europea.
Il PN italiano si concentra sull’asilo, l’integrazione e sul rimpatrio a medio termine, stabilendo degli obiettivi prioritari per ciascuna area. Molta importanza viene data al potenziamento del sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, migliorando la prima e seconda accoglienza. Enfasi viene, inoltre, posta sulla promozione dell’autonomia e dell’inclusione socioeconomica dei migranti puntando sull’aumento dei servizi di formazione linguistica e di alfabetizzazione.
Ulteriori obiettivi specifici previsti dal PN sono l’aumento dei posti di accoglienza, la creazione di strutture specializzate per le categorie più vulnerabili quali i minori, il rafforzamento del rimpatrio volontario assistito e la cooperazione con Paesi terzi per una reintegrazione più sostenibile. Infine si incentivano interventi di ricollocazione dei migranti verso altri Stati Membri, secondo le indicazioni fornite dal Consiglio Europeo del 28/06/2018.
Nella tabella sottostante vengono illustrate le autorità italiane competenti per i sistemi di gestione e controllo del Programma Nazionale. Come si può notare, l’autorità responsabile e l’autorità di audit, sono rispettivamente, il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e il Dipartimento per le Politiche del Personale e dell’Amministrazione Civile e per le Risorse
Strumentali e Finanziarie; entrambi facenti parte del Viminale (Ministero dell’Interno). L’Autorità delegata è invece ricoperta dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche d’integrazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Inoltre, a titolo esemplificativo, sono illustrati nelle quattro tabelle sottostanti alcuni dei progetti finanziati e conclusi al 31 dicembre 2023.
Analizzando dettagliatamente i risultati specifici che si intendono perseguire in corrispondenza con gli Obiettivi Specifici del Fondo, sono:
- OS1: si intende realizzare un sistema strutturato e flessibile che consenta una gestione efficiente e multilivello della 1° e della 2° accoglienza, anche in caso di situazioni emergenziali, ed allo stesso tempo l’applicazione di un adeguato sistema di monitoraggio quali-quantitativo degli standard di accoglienza. In particolare è previsto: l’ampliamento del sistema di accoglienza in Italia con un aumento del numero dei posti disponibili sia per la 1° accoglienza – centri governativi – che per la 2° accoglienza – posti nella rete SPRAR, con la creazione di strutture ad alta specializzazione per le categorie vulnerabili, in particolare i minori; il miglioramento della qualità e della velocità del processo decisionale in materia di asilo attraverso l’empowerment degli organi competenti e la realizzazione di progetti funzionali al potenziamento degli interventi di resettlement.
- OS2: è previsto l’ampiamento dell’offerta di servizi di formazione linguistica rivolti ai migranti attraverso il consolidamento di un’azione di sistema nazionale per l’alfabetizzazione declinata attraverso appositi Piani regionali integrati; la qualificazione il sistema scolastico secondo una logica di servizio mirato a utenza straniera; la qualificazione del sistema di assistenza ai MSNA; il potenziamento delle misure di integrazione che consentano di assicurare ai migranti un accesso non discriminatorio a tutti i servizi offerti nel territorio; il coordinamento tra le politiche del lavoro, dell’accoglienza e dell’integrazione per favorire il processo di inclusione socio economica.
- OS3: è prevista la promozione della misura del RVA con il rafforzamento dell’elemento di reintegrazione nei Paesi di origine, con particolare attenzione quindi al carattere durevole del IT 4 rimpatrio, ed in misura complementare l’attuazione di operazioni di Rimpatrio Forzato e l’istituzione di un sistema di monitoraggio dei rimpatri forzati al fine di garantire la riammissione effettiva nei Paesi d’origine e di transito. E’ inoltre prevista la promozione della cooperazione pratica con le Autorità dei Paesi terzi finalizzata a favorire una reintegrazione sostenibile dei rimpatriandi.
- OS4: è prevista la promozione di un intervento di ricollocazione volontaria dei migranti giunti sul territorio nazionale verso altro Stato membro, in attuazione delle conclusioni del Consiglio Europeo del 28/06/2018 che hanno incoraggiato gli Stati membri ad adottare misure di solidarietà volontarie per una più equa redistribuzione dei richiedenti asilo sul territorio europeo.
Strumenti dell’Unione Europea per combattere la sottrazione illecita dei fondi
L’Unione Europea, a fronte degli innumerevoli casi di sottrazione illecita dei fondi europei, ha adottato una serie di strumenti e meccanismi volti alla prevenzione e alla promozione della trasparenza. Una delle iniziative recentemente adottate è stata la creazione di un Registro per la trasparenza UE obbligatorio, stabilito mediante un accordo interistituzionale tra il Parlamento Europeo, il Consiglio e la Commissione nel maggio del 2021. Questo registro consente ai cittadini di informarsi su quali sono gli interessi rappresentati a livello europeo e su quali risorse finanziare e umane vengono stanziate.
Inoltre la Commissione Europea ha predisposto regole rigorose per l’assegnazione dei finanziamenti, garantendo una maggiore trasparenza del processo selettivo e decisionale attraverso l’accesso pubblico ai dati.
L’accento è posto anche sul rafforzamento dei controlli tramite verifiche ed ispezioni in loco, sull’aumento di cooperazione tra Stati membri grazie alla condivisione di migliori pratiche e alla collaborazione tra autorità investigative, e sulla formazione e sensibilizzazione dei funzionari pubblici.
Casi di abusi ai fondi UE: prima e dopo l’EPPO
L’abuso dei fondi è un fenomeno documentato e diversi sono i casi di rilievo. Prima della piena operatività di EPPO (1° giugno 2021):
- l’Ungheria è stata coinvolta nell’utilizzo improprio dei fondi europei per la costruzione di recinzioni al confine con la Serbia e la Croazia, senza adottare una gara d’appalto pubblica;
- Sempre nel 2017, la Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione contro la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca per il mancato rispetto delle normative europee in materia di asilo e per la violazione dei diritti dei migranti, nonostante avessero ricevuto finanziamenti EU per l’accoglienza;
- In Italia, un’indagine del 2018 ha svelato l’utilizzo illecito dei fondi europei per la gestione dei centri di accoglienza per i rifugiati e per i richiedenti asilo, svelando infiltrazioni mafiose, con la conseguente richiesta di OLAF alla Commissione Europea di negare all’Italia 1,4 milioni di finanziamenti europei.
Dopo l’istituzione della Procura Europea
Già dopo il primo anno di attività, nel 2022 la Procura Europea ha documentato cinque casi di frode ai fondi destinati all’immigrazione, verificatisi 1 in Bulgaria, 2 in Grecia e 2 in Romania.
Nel report annuale del 2023 EPPO ha registrato ulteriori 7 casi di frode ai danni del FAMI, di cui 4 in Grecia, 2 in Bulgaria e 1 in Spagna.