Author: Avv. Alessandro Fumagalli;
Committee: Cybersecurity Strategic Committee
Date: 16/10/2025

Gli studenti della clinica legale privacy hanno incontrato il Garante per conoscere come opera l’Autorità su alcuni temi di grande attualità e di estremo interesse per i giovani

 

Lunedì 29 settembre una rappresentanza di studenti della Bicocca frequentanti la clinica legale sulla privacy ha incontrato il Membro del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, l’Avv. Guido Scorza e alcuni suoi collaboratori tra cui la Dott.ssa Michela Massimi, nella prestigiosa sede dell’Autorità in piazza Venezia a Roma. Gli studenti erano accompagnati e supportati dai coconduttori del corso Dott. ssa Debora Pagano e dall’Avv. Claudio Palazzoni e, in rappresentanza della Prof.ssa Benedetta Ubertazzi docente e responsabile della clinica, dall’Avv. Alessandro Fumagalli.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito delle Cliniche legali di diritto dell’Unione europea, corso parallelo ma che trova tematiche in comune al corso “Eppo e diritto UE: un passo avanti per l’integrazione” su cui si instaura il Centro di Eccellenza Jean Monnet – STEPPO diretto dalla Professoressa Benedetta Ubertazzi, ed in particolare di cui è membro nel ruolo di “Cultore” anche l’Avv. Guido Scorza nel Comitato Cybersecurity Strategic Committee.

Gli studenti hanno potuto ascoltare e interloquire “a tu per tu” su alcuni ambiti, proposti dal Garante, di grande attualità e di estremo interesse per i giovani. In particolare sono stati presentati i temi inerenti al mondo del lavoro, alla manifestazione del pensiero, al cyberbullismo e al revenge porn.

Riguardo al lavoro, in particolare quello pubblico, è stato ribadito il principio del bilanciamento tra interesse pubblico e tutela dei dati personali in alcune fasi della vita lavorativa: incontro domanda – offerta, procedure concorsuali, smartworking. Il Garante interviene allorquando il lavoratore segnala un utilizzo non corretto dei suoi dati personali, si pensi in particolare all’incursione del datore di lavoro nella vita privata del lavoratore.

Riguardo alla manifestazione del pensiero si è ribadita la necessità di un bilanciamento dei diritti di pari valore: privacy e informazione. Con le nuove tecnologie il trattamento dei dati è particolarmente invasivo, si pensi ai motori di ricerca dove confluisce una miriade di informazioni talvolta non aggiornate. E’ emblematico il caso delle vicende giudiziarie dove spesso vengono ignorati dati quali l’archiviazione delle indagini o l’assoluzione dell’imputato. Va peraltro considerato che se da un lato non si può pretendere che il giornalista segua la vicenda e aggiorni i dati, dall’altro il cittadino ha diritto di ottenere l’oblio. Se l’editore o la piattaforma non lo fa, può essere richiesto l’intervento dell’Autorità.

Riguardo al cyberbullismo è stata sottolineata l’importanza della prevenzione e dell’azione di recupero dell’autore del fatto, spesso minorenne. Quando richiesto, ma anche d’ufficio, il Garante interviene sulla piattaforma per la cancellazione dei dati.

Infine riguardo al revenge porn, tema attualissimo visti gli ultimi fatti di cronaca riguardanti gruppi Facebook ma non solo, l’Autorità interviene su segnalazione dell’interessato al fine di rimuovere immagini e video trattati senza il suo consenso. In questo caso come in altri il compito del Garante è anche quello di sensibilizzare le persone a far sempre uso della prudenza in quanto la condivisione di momenti di intimità porta con sé il rischio che i dati personali escano dal loro controllo in modo irreversibile.

Gli studenti hanno certamente portato a casa un arricchito bagaglio di informazioni e soprattutto la consapevolezza che al centro dell’azione dell’Autorità Garante vi è la persona: il soggetto debole che deve essere tutelato da chi è “più forte”.

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