Author: Giulia Pagani (Università degli Studi Milano – Bicocca)
Committee: Law Enforcement Agencies Committee
Date: 12/05/2025

IL FENOMENO DELLE “CHINESE UNDERGROUND BANKS”

Di origine sinica, collaudate negli Stati Uniti, le Chinese underground banks sono giunte, ormai da qualche anno, anche nel continente europeo[1]. Si tratta di centri di raccolta del denaro la cui particolarità è quella di essere occulti, operano in modo clandestino al di fuori del sistema legale, celandosi dietro la veste formale di piccoli esercizi commerciali come bar, ristoranti, negozi di abbigliamento e casalinghi, alimentari e centri massaggio di matrice cinese. Il successo e la diffusione di questi centri, impropriamente definiti anche come “banche”, sono legati alla loro capacità di “ripulire”, con abilità, proventi di origine criminale consentendo quindi di reimmetterli nel circuito dell’economia legale, benché di legittimo acquistino solo l’apparenza.

Il funzionamento si fonda su un sistema occulto di deposito, stoccaggio e trasferimento oltreconfine del denaro di natura illecita che vede come destinazione finale la Cina. Il trasferimento che, nella maggior parte dei casi, ha ad oggetto il solo valore nominale di quanto depositato, avviene tra connazionali cinesi principalmente attraverso bonifici bancari per fatture false o canali informali (Informal Value Transfer Systems), particolarmente efficaci perché consentono la non tracciabilità delle movimentazioni[2]. Per le somme di minor valore invece è consolidato l’utilizzo di App quali WeChat e Alipay, le quali prevedendo anche funzioni di pagamento, ossia di invio e ricezione di denaro tra “contatti”, si prestano a possibilità di manipolazioni e usi impropri[3].

Le numerose operazioni finanziarie compiute sulle somme trasferite rendono estremamente difficile per le autorità di competenza interessate risalire alla loro origine criminale; giunto oltreconfine e rivestito di apparente legittimità il denaro può poi essere reintrodotto nel paese di origine dove, conformemente agli schemi più tradizionali del riciclaggio, viene spesso utilizzato per investimenti immobiliari e/o commerciali. A fronte del servizio reso, il guadagno della banca e dei suoi intermediari finanziari è rappresentato da una percentuale delle somme movimentate.

Si tratta di un fenomeno in crescita e i dati lo dimostrano: nella Relazione al Parlamento italiano, riferita all’anno 2023, sullo stato dell’azione di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo in Italia, la Cina viene individuata come il principale paese di destinazione di valuta non dichiarata, sorpassando quindi Egitto e Marocco che negli anni precedenti detenevano il primato[4]. Anche le cifre sono esponenzialmente aumentate se si considera l’annualità appena precedente: il totale di valuta trasportata dall’Italia verso la Cina e non dichiarata nel corso del 2023 ammonta a 12,3 milioni di euro a fronte dei 2,9 milioni di euro nel 2022. Triplicato infine è anche il dato che riguarda il numero dei soggetti di nazionalità cinese ai quali, al momento dell’uscita dal Paese, sono state contestate infrazioni circa l’obbligo di presentazione delle dichiarazioni valutarie richieste dalla normativa antiriciclaggio, e dunque verbalizzati dalla Guardia di Finanza: 1043 nel 2023 contro 340 del 2022[5].

 

I CASI E IL RAPPORTO CON LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

La diffusione del fenomeno è evidente anche considerando i fatti di cronaca che si presentano sempre più numerosi.

Uno degli ultimi episodi registrati risale ad ottobre 2024 e si inserisce all’interno dell’operazione “No Name”, coordinata dalla Procura Europea di Milano e Bologna e condotta dalla Guardia di Finanza di Ancona, che ha portato alla luce l’ennesimo caso di riciclaggio di denaro ad opera di una banca occulta cinese: nello specifico le indagini hanno scoperto che dalla Cina è stata importata in Italia merce per un valore di circa 500 milioni di euro, dolosamente sottratta a tassazione IVA grazie all’uso di molteplici società fantasma e triangolazioni con altri paesi europei. I proventi illeciti generati venivano depositati presso tre differenti “sportelli” collocati nel maceratese che si occupavano attraverso lo schema sopra visto della “ripulitura”[6].

Analoghi sono i precedenti casi di marzo e di gennaio dello stesso anno, che si inseriscono anch’essi in distinte indagini penali[7]. entrambe hanno svelato un sistema di “underground banking” gestito da cinesi che è stato essenziale per il trasferimento e il riciclaggio di denaro ricavato da frodi finanziarie internazionali, considerevoli per numero delle società coinvolte e per i profitti generati. Nella sola operazione di gennaio 2024 sono emerse fatture false per 1,7 miliardi di euro, 22 milioni di euro di IVA non versata e 140 società coinvolte.

Si tratta, senza ombra di dubbio, di un servizio ricercato che è divenuto inevitabilmente oggetto di attenzione anche da parte della criminalità organizzata: la velocità e il successo delle operazioni di riciclaggio assicurate dalle reti cinesi infatti non sono passate inosservate alle associazioni criminali, che necessitano costantemente di riciclare e trasferire denaro. Il risultato è stato il formarsi di veri e propri sodalizi criminali, di carattere transnazionale, tra queste realtà: intermediari della Repubblica popolare cinese prestano i loro servizi ai cartelli della droga sudamericani, alla Camorra e alla N’drangheta italiana, ma anche alla mafia albanese, alimentandone così espansione e potenza[8].

L’allarme rispetto al consolidamento di questi intrecci criminali è stato lanciato da più parti: dalle autorità statunitensi, da decenni impegnate nella lotta al narcotraffico proveniente dal Sud America, ma anche dagli ordinamenti europei rispetto i quali l’Unione Europea si pone come garante di una particolare attenzione e di un’efficace azione comune al contrasto della criminalità internazionale[9]. Emblematica in quest’ultimo senso è stata nel tempo la creazione, a livello europeo, di molteplici organismi deputati, a vario titolo, alla tutela della legalità e dello stato di diritto all’interno del continente proprio attraverso il contrasto dei fenomeni criminali transnazionali[10].

 

L’AZIONE DI EPPO

Istituita con l’obbiettivo di tutelare gli interessi finanziari dell’Unione, la Procura Europea si occupa per espressa previsione normativa di individuare, perseguire e portare in giudizio gli autori di reati ritenuti lesivi del bilancio dell’Unione stessa e di quelli delle sue istituzioni, organi, uffici, agenzie. Fa parte di tale categoria di reati il riciclaggio di denaro rispetto al quale si chiede agli Stati membri di elevarlo, qualora non lo sia già, ad illecito penale[11]. Si tratta infatti di una pratica criminale particolarmente grave per le ripercussioni che genera sul sistema economico: introduce imprese criminali, dotate potenzialmente di fondi illimitati, nei circuiti economici legali, minando così la stabilità dei mercati e il principio della libera concorrenza, ed è in grado di fungere, grazie alla sua politica occupazionale, da “moltiplicatore di consensi dell’impresa criminale”.

La Procura Europea assume un ruolo fondamentale nel contrasto al riciclaggio di denaro: a differenza degli altri organismi europei deputati all’attività di contrasto della criminalità internazionale, ha, in primo luogo, la facoltà di condurre direttamente le indagini penali rispetto alle segnalazioni pervenute ed in secondo luogo, per il tramite dei procuratori delegati può liberamente investigare in tutti quei Paesi che ad essa hanno aderito, aspetto essenziale per il successo delle indagini, considerato l’intrinseco carattere transfrontaliero delle condotte di riciclaggio. Nell’ultimo report sull’attività di EPPO, riferito all’anno 2024, i dati riportano 380 casi di riciclaggio oggetto di investigazione da parte della Procura Europea, numero di anno in anno in crescita[12]. Fondamentale diviene la cooperazione, incentrata sul reciproco scambio di dati e informazioni, con gli altri organismi, sovranazionali e non, deputati al contrasto di tali fenomeni criminali tra i quali figurano Eurojust, Europol ed OLAF[13] ma anche le FIU degli Stati membri, rientranti a loro volta nella rete mondiale di collaborazione del Gruppo Egmont[14].

A ben vedere l’azione di EPPO, nel contesto comunitario e in quello globale, diventa irrinunciabile, infatti va oltre il proclamato fine di tutela degli interessi finanziari dell’Unione e si pone l’ambiziosissimo obbiettivo di contrastare fenomeni criminali transnazionali nonché i presidi di criminalità organizzata, che sempre più spesso si nascondono dietro ad essi (l’underground banking ne è un esempio). Nella consapevolezza che si tratta di un traguardo non facile da raggiungere, la Procura Europea rappresenta un necessario passo avanti in questo senso.


[1]     https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/102523-riciclaggio-e-broker-cinesi-come-la-ndrangheta-e-i-cartelli-usano-banche-clandestine.html

[2]     Tra i canali informali maggiormente utilizzati per il trasferimento di denaro è particolarmente diffuso il metodo cinese di antica origine del FEI CH’IEN. Per un approfondimento sul tema consultare https://www.economiaepolitica.it/_pdfs/pdf-14014.pdf, p 2 e https://www.antiriciclaggiocompliance.it/app/uploads/2023/02/3-2-Barberini.pdf  

[3]     https://quifinanza.it/economia/video/boom-banche-illegali-cinesi-ecco-cosa-fanno/699201/. Per una spiegazione approfondita sul funzionamento di WeChat Pay e Alipay consultare https://www.weareplanet.com/it/blog/wechat-pay (WeChat Pay) e https://www.weareplanet.com/it/blog/quello-che-e-alipay (Alipay).

[4]     Confrontare https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/relazione_parlamento/Relazione_-annuale_2023.pdf, p 129 con https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/relazione_parlamento/Relazione-al-Parlamento-2022.pdf, p 101 e con https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/relazione_parlamento/Relazione_al_Parlmento_anno-2021.pdf, p 137.

[5]     Confrontare https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/relazione_parlamento/Relazione_-annuale_2023.pdf, p 128 con https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/relazione_parlamento/Relazione-al-Parlamento-2022.pdf, p 100.

[6]     https://www.ansa.it/marche/notizie/2024/10/25/la-banca-abusiva-frode-al-fisco-da-500-milioni-di-euro_0b721ccd-7ae3-41f4-995d-ee9f4afcc5c8.html

[7]     https://www.ansa.it/marche/notizie/2024/01/25/frode-fiscale-miliardaria-perquisizioni-in-varie-regioni_7ff679b4-8581-4981-8d91-ffd6552983b1.html (gennaio 2024, operazione FAST&CLEAN),

    https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/03/19/riciclaggio-tramite-una-banca-abusiva-cinese-13-arresti_33fe180f-c521-4db2-a669-f46d71293989.html (marzo 2024)

[8]     https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/309-topnews/102523-riciclaggio-e-broker-cinesi-come-la-ndrangheta-e-i-cartelli-usano-banche-clandestine.html. Consultare il resoconto stenografico di agosto 2023 della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere https://www.camera.it/leg19/1058?idLegislatura=19&tipologia=audiz2&sottotipologia=audizione&anno=2023&mese=08&giorno=01&idCommissione=24&numero=0007&file=indice_stenografico, p 5.

[9]     Significativa al riguardo è la strategia EU 2021-2025 per la lotta alla criminalità organizzata e alle altre gravi forme di criminalità attraverso la quale, sulla base di una valutazione inerente la minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità in Europa, presentata da Europol nel 2021, sono state individuate 10 diverse aree di intervento su cui si concentrano le attività di prevenzione e di contrasto degli Stati Membri. Tra i settori in questione anche quello inerente il fenomeno del riciclaggio di denaro.

  https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2021/05/26/fight-against-organised-crime-council-sets-out-10-priorities-for-the-next-4-years

[10]    Si pensi alla creazione di OLAF (1999), EUROPOL (1999), EUROJUST (2002) ed EPPO (2021)

[11]    Art. 4 co 1, Direttiva (UE) 2017/1371: “Gli Stati membri adottano le misure necessarie affinché il riciclaggio di denaro come descritto all’articolo 1, paragrafo 3, della direttiva (UE) 2015/849 e riguardante beni provenienti dai reati rientranti nell’ambito di applicazione della presente direttiva costituisca reato”.

[12]    Si veda https://www.eppo.europa.eu/assets/annual-report-2024/pdfs/EPPO_Annual_Report_2024_en.pdf, p. 13 (2024) e lo si confronti coi report degli anni precedenti:

      https://www.eppo.europa.eu/sites/default/files/2024-03/EPPO_Annual_Report_2023.pdf, p 13 (2023);

      https://www.eppo.europa.eu/sites/default/files/2023-02/EPPO_2022_Annual_Report_EN_WEB.pdf, p 13 (2022) ed infine https://www.eppo.europa.eu/sites/default/files/2022-07/EPPO_Annual_Report_2021.pdf, p 13 (2021).

[13]    In virtù del principio di leale collaborazione, richiamato dal considerando n. 69 del Reg. (UE) 1939/2017 “…tutte le autorità nazionali e tutti i pertinenti organi dell’Unione, compresi Eurojust, Europol e l’OLAF, dovrebbero prestare attivamente sostegno alle indagini e azioni penali dell’EPPO, e cooperare con la stessa…”.

Il capo X dello stesso Regolamento, rubricato “Disposizioni relative alle relazioni della Procura Europea con i partner” disciplina più compiutamente gli impegni di collaborazione tra EPPO e le istituzioni, gli organi, gli uffici e le agenzie dell’Unione, le autorità dei paesi terzi e le organizzazioni internazionali.

[14]    Per un approfondimento sul gruppo Egmont e sugli altri organismi che a livello internazionale sono coinvolti nella prevenzione e nel contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo consultare:

      https://uif.bancaditalia.it/sistema-antiriciclaggio/organizzazione-internazionale/index.html?com.dotmarketing.htmlpage.language=102

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