Author: Eleonora Zanetti, law student of the University Milano-Bicocca
Committee: Media Committee
Date: 02/12/2023

Sempre più spesso lItalia, come molti altri Paesi, è colpita da calamità naturali di vario tipo, causate principalmente dal cambiamento climatico. Lazione delluomo, volta alla tutela e al miglioramento di ambienti naturali e di servizi, è sempre più necessaria per arginare problematiche che, di anno in anno, provocano sempre più danni, tanto economici quanto sociali.

Allinterno di questi processi di riduzione dei rischi, il singolo sforzo nazionale non sembra bastare più: laiuto e la cooperazione allinterno dellUnione Europea appaiono sempre più necessari.

Questo panorama di profonda crisi sottolinea ancora di più lassoluta irragionevolezza del poco interesse mediatico nei confronti della Procura europea (EPPO), organismo che tutela gli interessi economici dellUnione e che riesce, grazie alla sua presenza nei Paesi che vi hanno aderito, ad essere uno strumento importante nella lotta alle frodi e ai reati economici, sempre più complessi e internazionali.

Esempio a mio parere emblematico di questo paradosso è la vicenda giudiziaria della A.M.A.P. s.p.a., azienda municipalizzata di gestione dei servizi idrici di Palermo.

LA.M.A.P. aveva ricevuto, a fine 2017, un prestito di venti milioni di euro dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), allinterno di un piano di finanziamento per le piccole e medie aziende italiane di gestione delle acque. Come si legge nei documenti pubblici riguardo a tale prestito, lo scopo era il finanziamento di numerosi interventi di piccola dimensione per il miglioramento della gestione della rete idrica, con particolare interesse nellaumento della capacità di resilienza del sistema agli effetti del cambiamento climatico. Questi piccoli interventi, sempre secondo il prospetto della BEI, avrebbero migliorato sostanzialmente il livello di benessere della popolazione interessata e protetto, a livello ambientale, il territorio.

Sulla carta, il progetto finanziato dallUnione Europea avrebbe portato moltissimi benefici, soprattutto a seguito della valutazione del sistema idrico della Sicilia, dove si è svolta la vicenda. Secondo un report dellISTAT del 2019, due anni dopo il prestito da parte della BEI in favore dellA.M.A.P. s.p.a., il 50% dellacqua potabile si perde nel tragitto tra la falda acquifera e le abitazioni allacciate al sistema. La percentuale di persone non soddisfatte dal servizio è del 22,7%, anche a causa di un alto tasso di interruzioni del servizio.

ll prestito europeo nellambito sociale e ambientale della zona di Palermo ha avuto, o avrebbe dovuto avere, unimportanza assoluta e proprio per questo risulta inspiegabile il disinteressamento della stampa nazionale nei confronti della vicenda giudiziaria che ha travolto, in momenti e modi diversi, lA.M.A.P. s.p.a.

La vicenda giudiziaria esplode nel 2021, quando la Procura di Palermo ha rinviato a giudizio alcune figure dirigenziali dellazienda per lo sversamento di liquami in mare, avvenuti tra il 2016 e il 2021 e causati dalla malagestione degli impianti di depurazione, situati lungo la costa e gestiti dalla municipalizzata. A seguito di tale decisione, la BEI ha segnalato ad EPPO la vicenda.

Il 25 maggio 2023, EPPO comunica nella sezione news del sito web il sequestro, effettuato dalla Guardia di Finanza, di 20 milioni di euro alla AMAP s.p.a. Oltre al sequestro, EPPO ha aperto le investigazioni per il reato di indebita percezione di pubbliche erogazioni, aggravato dal ruolo degli indagati, definiti incaricati di pubblico servizio. I finanzieri hanno stimato un danno alle casse dellUnione Europea di circa 100mila euro. A giugno, il Tribunale per il riesame di Palermo annulla il sequestro, ritenendo che non erano presenti sufficienti elementi a sostegno del pericolo in mora: mancavano, cioè, elementi che permettevano di prevedere il rischio di commissione di ulteriori reati o laggravamento del reato stesso.

La notizia è stata accolta con sollievo: il sequestro dellingente somma di denaro aveva, infatti, messo a rischio la necessaria attività dellazienda e il pagamento dello stipendio dei dipendenti.

In generale, lattenzione mediatica riservata a tale vicenda si è limitata ad articoli di stampa locale, dove gli interessi e le vicende locali hanno molto più eco e alle quali è dedicata molto più attenzione, e pochi cenni nella stampa nazionale.

Molte sono le osservazioni che si potrebbero fare sulla poca attenzione riservata alla vicenda, nonostante limportanza del prestito della BEI e del sequestro effettuato.

Sicuramente un ruolo cruciale è stato giocato dal poco interesse generale nei confronti della Procura Europea, spesso vista dal lettore della stampa come lennesimo organo comunitario complesso e lontano dalla quotidianità. La non comprensione dei compiti di EPPO è sicuramente un altro motivo di disinteressamento: è necessario che il cittadino europeo riesca a capire limportanza crescente della Procura Europea nella lotta contro tutti quei crimini transnazionali, che ledono leconomia delle singole nazioni e dellUnione stessa. Tradurre, quindi, il processo e i regolamenti della Procura Europea in un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti e non solo a coloro i quali, per formazione o per mestiere, riescono già a decifrarne il linguaggio.

Nella vicenda specifica, poi, ha sicuramente giocato un ruolo di silenziatore, per così dire, la malagestione della vicenda da parte dellUnione stessa. Un dolo europeo che potrebbe essere nato dai mancati controlli della Banca europea degli Investimenti, che non solo ha mancato di numerosi controlli preventivi, essendo gli sversamenti illegali iniziati lanno precedente al prestito, ma che ha anche ignorato a lungo il procedimento penale italiano nei confronti dei vertici di A.M.A.P. Se infatti nel 2021, poco prima del sequestro da parte di EPPO, era stato deciso da parte della procura palermitana il rinvio a giudizio, risulta logico ritenere che le indagini fossero iniziate da un lasso di tempo sufficientemente lungo da rendere lintervento della Procura europea tardivo. Inoltre, il susseguirsidei fatti sottolinea come sia stata necessaria la segnalazione della BEI per linizio dellindagine di EPPO: tale elemento fa sorgere questioni di difficile risoluzione sulla capillarità della Procura Europea e il suo rapporto con le Procure territoriali dei singoli Stati che hanno aderito a questa forma di cooperazione rafforzata. Come tutti i passi verso una maggiore integrazione europea, EPPO sottolinea, per sua natura, anche i passi che ancora devono essere fatti.

Complesse sono le domande sollevate da questa vicenda giudiziaria: in che modo si può far aumentare lattenzione nei confronti della Procura Europea? Come si può “tradurreil linguaggio di EPPO, in modo tale da renderlo chiaro a tutti i cittadini? Come si può sottolineare limportanza della Procura Europea, anche e soprattutto nei confronti di quelle opinioni contrarie a una sempre maggiore integrazione europea?

La soluzione potrebbe essere quella che appare più semplice: aumentando la copertura mediatica, tramite un giornalismo che utilizzi un linguaggio corretto e preciso, ma al tempo stesso in grado di spiegare e far comprendere tanto il meccanismo quanto limportanza della Procura Europea ai cittadini, beneficiari ultimi della stessa EPPO. Sicuramente una maggiore copertura mediatica e una maggiore conoscenza da parte dei singoli, che ne conseguirebbe, aiuterebbe in maniera sostanziale il lavoro della Procura stessa, non solo nel far nascere un sempre maggiore interesse nei giovani, che potrebbero un giorno collaborare con essa a livello lavorativo, ma nel rendere ogni cittadino europeo un possibile aiutante di EPPO nel segnalare possibili crimini di interesse della Procura. Daltronde uno dei punti di forza della Procura è il suo essere capillare, uno strumento di indagini aperto e disponibile a tutti i cittadini degli Stati che vi hanno aderito, creando una rete di collaborazione transnazionale unica al mondo; come unica al mondo è la possibilità di reagire ai crimini in maniera quasi comunitaria, dando ad EPPO strumenti di tutela del cittadino e degli interessi nazionali e dellUnione che nessun altro organismo possiede.

Unaltra ottima soluzione è leducare i giovani a una maggiore attenzione sulle tematiche trattate dalla Procura Europea: lUnione Europea è un elemento ormai necessario al benessere degli Stati membri e, di conseguenza, al benessere degli stessi giovani. Solo dando loro la capacità di comprendere quanto importante sia lUnione e quanto sia essenziale tutelarne gli interessi, anche economici, può portare, nei prossimi anni, aduna nuova e più ampia considerazione rispetto alla Procura europea. A questo compito, risultano chiamati tutti quegli organismi e quelle realtà per loro natura chiamati allistruzione: università, scuole e centri di ricerca.

Concludendo, è necessario garantire alla Procura europea lutilizzo e il sostegno di tutti i mezzi possibili, in primis e più di tutto della stampa, come mezzo di informazione e diffusione: solo così, EPPO può divenire lo strumento di integrazione e di tutela che è chiamata ad essere, a beneficio dellUnione Europea, di ogni singolo Stato e di tutti i cittadini europei. Daltronde, si può dire con certezza che aumentare la conoscenza e laffidamento dei cittadini ad EPPO è aumentare il livello di legalità e di consapevolezza in ogni ambito della società.

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