Author: Cinci Andrea (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal), Pipitone Maria (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal), Pontelli Giorgia (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal), Gandini Tommaso (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal), Pelliccioli Camilla (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal)
Committee: Agricultural and Environmental Frauds Committee; High School Committee
Date: 23/09/2025
Negli ultimi anni, la protezione degli interessi finanziari dell’Unione Europea è diventata una priorità sempre più urgente, in un contesto caratterizzato da bilanci record e nuove sfide geopolitiche. Nel 2023, l’Unione Europea ha gestito un bilancio record di 186,6 miliardi di euro in impegni e 168,6 miliardi in pagamenti, inserendosi in un contesto di crescente spesa pubblica alimentata anche dal piano Next Generation EU. Tuttavia, questa crescita ha portato con sé una domanda cruciale: quanto è sicuro il denaro dei contribuenti europei?
La 35° relazione annuale della Commissione europea sulla tutela degli interessi finanziari dell’UE (relazione PIF) offre una risposta articolata, evidenziando il ruolo chiave della Procura europea (EPPO) nel contrasto alle frodi, in particolare quelle legate alla Politica Agricola Comune (PAC).
EPPO e la lotta alle frodi PAC
La relazione PIF, basata sui dati forniti da EPPO, OLAF e autorità nazionali, sottolinea come le frodi che colpiscono il bilancio UE siano ancora una minaccia significativa. Nel 2023, EPPO ha chiuso 1.371 indagini, con danni pari a 12,28 miliardi di euro. Sebbene il 60% di queste indagini riguardasse frodi legate all’IVA, un’attenzione particolare è stata dedicata ai reati contro la PAC, settore tradizionalmente vulnerabile a falsificazioni documentali, violazioni nelle misure di attuazione e conflitti di interesse.
I casi di frode nella PAC spesso coinvolgono organizzazioni criminali che sfruttano le complessità del sistema agricolo europeo. Ad esempio, sono emerse irregolarità legate a dichiarazioni fraudolente di superfici coltivate o alla manipolazione dei criteri per accedere ai fondi. EPPO ha intensificato le sue attività investigative, collaborando con le autorità nazionali per individuare e perseguire tali illeciti.
Misure chiave a livello dell’UE
L’Unione Europea ha rafforzato la protezione dei propri interessi finanziari grazie a un nuovo accordo politico raggiunto il 7 dicembre 2023, che modifica il regolamento finanziario. L’obiettivo è migliorare la prevenzione e il contrasto delle frodi, attraverso:
– estensione del sistema EDES, che individua ed esclude soggetti rischiosi. Dal 1° gennaio 2028, potrà essere applicato anche ai casi più gravi (frode, corruzione) e non solo all’ente responsabile, ma anche ai veri proprietari e alle entità collegate. Sono stati aggiunti nuovi motivi di esclusione, come il rifiuto di collaborare con le indagini europee, e sarà possibile una procedura più rapida per applicare tali misure;
– introduzione di uno strumento avanzato di analisi dei rischi, basato sul sistema Arachne, che diventerà obbligatorio per tutti gli Stati membri e verrà utilizzato in tutti i tipi di gestione dei fondi UE.
Nel 2023, la Commissione ha rivisto i PNRR per adattarli alla crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, integrando capitoli dedicati al piano REPowerEU per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi e promuovere l’energia pulita. Durante l’anno, sono stati erogati 22 pagamenti agli Stati membri, per un totale di 74,4 miliardi di euro, portando la cifra complessiva a 220,5 miliardi (tra sovvenzioni e prestiti). Il sistema di controllo si basa su due pilastri: – garanzia della regolarità della spesa;
– protezione degli interessi finanziari dell’UE.
Misure degli Stati membri per la tutela degli interessi finanziari dell’UE
Gli Stati membri hanno compiuto un deciso passo avanti nella tutela dei fondi UE nel 2023, abbandonando progressivamente gli approcci frammentari del passato per adottare strategie antifrode più strutturate e coordinate. Come emerge dalla 35° relazione della Commissione europea, si sta affermando un vero e proprio cambio di paradigma: dalla semplice repressione degli illeciti a una logica preventiva che mira a scongiurare le frodi prima che si verifichino.
Al centro di questa trasformazione c’è l’adozione diffusa di piani antifrode nazionali concreti, che vanno ben oltre le dichiarazioni d’intenti. Diversi governi hanno implementato sistemi di controllo più rigorosi, rafforzato la cooperazione tra le diverse autorità competenti e avviato iniziative per promuovere una cultura della legalità, particolarmente importante in quelle regioni dove il rispetto delle regole fatica ancora ad affermarsi.
Parallelamente, la digitalizzazione sta rivoluzionando il modo in cui vengono monitorati i fondi europei. Numerosi Paesi hanno sviluppato sofisticati sistemi informatici in grado di processare enormi volumi di dati, incrociare informazioni e individuare tempestivamente eventuali anomalie. Questa innovazione tecnologica rappresenta un salto qualitativo significativo, permettendo di identificare potenziali irregolarità quando ancora è possibile intervenire per limitare i danni.
Completa questo quadro l’attenzione crescente alla formazione specialistica del personale e alla chiara definizione delle responsabilità all’interno delle strutture amministrative, elementi diventati imprescindibili per operare efficacemente in un contesto normativo sempre più complesso.
Tuttavia, la relazione non nasconde le persistenti difformità tra Stati membri: mentre alcuni Paesi dimostrano grande dinamismo nell’adozione di queste nuove misure, altri mostrano ancora resistenze e ritardi nell’abbandonare pratiche obsolete. Nonostante queste disparità, il messaggio politico è chiaro: se sostenuta da un impegno concreto e duraturo, questa nuova fase potrebbe segnare una svolta decisiva nella protezione degli interessi finanziari dell’Unione, garantendo una gestione più trasparente ed efficiente delle risorse comuni.
Lotta contro le irregolarità, la frode, la corruzione e i conflitti di interessi a danno del bilancio dell’UE La protezione del bilancio europeo è affidata a un sistema multilivello che coinvolge le autorità nazionali, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la Procura europea (EPPO). I dati del 2023 mostrano un quadro complesso: sono state segnalate 13.563 irregolarità per un valore complessivo di 1,9 miliardi di euro, con un aumento rispetto agli anni precedenti. In particolare, l’OLAF ha chiuso 265 indagini, recuperando oltre un miliardo di euro, mentre l’EPPO ha concluso 1.371 casi, scoprendo danni per 12,28 miliardi, principalmente legati a frodi IVA.
Un’analisi più approfondita rivela tendenze preoccupanti: le irregolarità nelle risorse proprie tradizionali sono aumentate del 10% in numero, sebbene il loro valore sia diminuito del 12%. Particolarmente critico il settore doganale, dove l’83% dei casi riguarda l’ingresso di merci nell’UE, soprattutto produce tessili e calzature provenienti da Cina, Stati Uniti e Vietnam. Tredici Stati membri hanno segnalato 87 casi di contrabbando di sigarette per 13 milioni di euro, con la Lituania in prima linea. Le Operazioni Doganali Congiunte (ODC) hanno dimostrato la loro efficacia, affrontando nel 2023 traffici illeciti di tabacco, rifiuti, farmaci e prodotti contraffatti.
Nella gestione dei fondi UE, il settore agricolo continua a presentare vulnerabilità, con frodi concentrate in falsificazioni documentali e violazioni delle norme di attuazione. Per contro, le politiche di coesione mostrano un miglioramento, con una diminuzione delle irregolarità non fraudolente. Tuttavia, l’88% dei casi di frode è stato scoperto grazie all’OLAF, evidenziando l’importanza del suo lavoro.
Concludendo, il bilancio dell’Unione Europea è uno strumento fondamentale per realizzare le priorità politiche comuni e affrontare sfide condivise, come la pandemia, la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico e l’indipendenza energetica. Negli ultimi anni il bilancio dell’Unione Europea si è trasformato in un simbolo di solidarietà tra gli Stati membri. La Commissione europea sottolinea la necessità di migliorare la condivisione dei dati tra Stati membri e istituzioni UE per ottenere un quadro completo delle frodi. Nonostante i progressi, permangono sfide significative, tra cui l’evoluzione delle minacce e la disomogeneità nell’applicazione delle norme. La risposta dell’UE si basa su tre pilastri: rafforzamento delle conoscenze, sviluppo di strumenti avanzati e miglioramento delle strutture di governance. Solo attraverso una cooperazione più stretta e l’adozione di tecnologie innovative sarà possibile proteggere efficacemente il bilancio europeo e mantenere la fiducia dei cittadini.