Authors: Benedetta Marra; Emma Malfi; Grazia Monteleone; Lucia Emilia Mancinelli; Marta Meanti; Matilde Ionati; Viola Tonetti; Liceo Carducci
Committee: Cybersecurity Strategic Committee & High Schools Committee
Date: 13/05/2025

Il Parere 02/2023 della Corte dei Conti Europea arriva in un momento importante per l’UE, durante il quale si presenta la necessità di aumentare la trasparenza nella gestione dei fondi comuni e la crescente importanza della cybersicurezza.

Questo prescrive vari suggerimenti finali formulati alla Commissione e ai legislatori, come ad esempio accelerare le tempistiche nel fornire servizi di sostegno alla riserva dell’UE, chiarire in che modo i SOC ( Security Operation Center, un servizio che può essere applicato in un’azienda per evitare attacchi informatici) nazionali, i SOC transfrontalieri, i CSIRT (Computer Security Incident Response Team, un riferimento informativo e formativo sugli incidenti di sicurezza informatici destinato agli enti e le organizzazioni in base alla regione d’appartenenza) e la rete di CSIRT debbano interagire, specificare un termine ultimo per la presentazione della relazione da parte dell’ENISA (Agenzia dell’Unione europea per la cybersicurezza) dopo ogni incidente per assicurare un feedback utile.

Analizzando questo documento, emerge quanto sia fondamentale la collaborazione tra le istituzioni europee per proteggere gli investimenti. In particolare, è importante la cooperazione tra chi gestisce i fondi, come il Parlamento Europeo e il Consiglio, e chi controlla che vengano usati correttamente, come la Procura Europea (EPPO).

 

Le regole alla base: larticolo 322, paragrafo 1, del TFUE.

La base giuridica che ha permesso alla Corte dei Conti Europea di esprimere il Parere 02/2023 si trova nell’articolo 322, paragrafo 1, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Questo articolo stabilisce che il Parlamento europeo e il Consiglio, su proposta della Commissione, approvino delle regole per stabilire, gestire e controllare il bilancio dell’Unione Europea.

Quindi, la gestione dei fondi europei è affidata a istituzioni politiche, come il Parlamento europeo e il Consiglio, che devono garantire che le risorse vengano distribuite in modo corretto, trasparente ed efficiente. Però non basta: è necessario anche un controllo indipendente, soprattutto per evitare reati che possono ledere gli interessi finanziari dell’UE.

 

Il ruolo della Procura Europea: controlli e collaborazione.

Qui entra in gioco la Procura Europea (EPPO), che secondo l’articolo 4 del proprio Regolamento istitutivo ha il compito di indagare e portare in tribunale chi commette reati che danneggiano i fondi dell’UE, come le frodi, la corruzione o il riciclaggio di denaro.

È importante ricordare che l’EPPO non gestisce i fondi europei: questo compito resta alle istituzioni politiche. Essa però vigila l’utilizzo di questi fondi e interviene quando ci sono sospetti di reato.

Un esempio concreto di questa collaborazione si trova nell’articolo 110 del Regolamento EPPO, che definisce proprio le interazioni tra la Corte dei Conti e la Procura Europee.

Questo tipo di sinergia è fondamentale per costruire un sistema di controllo solido, in grado di difendere in modo efficace il bilancio europeo.

 

Limportanza della cybersicurezza nella protezione dei fondi europei.

Oggi, con la diffusione delle piattaforme finanziarie digitali, non dobbiamo preoccuparci solo delle truffe e frodi “tradizionali”: l’Unione Europea è esposta a nuovi rischi: attacchi hacker, furti di dati, falsificazioni digitali.

Per questo motivo esiste un sistema europeo dedicato alla cybersicurezza, che comprende agenzie come ENISA, leggi come il Cybersecurity Act, e varie collaborazioni tra gli Stati membri.

Il Parere 02/2023 della Corte dei Conti Europea sottolinea, anche indirettamente, quanto sia cruciale rafforzare la sicurezza digitale delle istituzioni che gestiscono e controllano il denaro europeo. Senza un buon livello di protezione informatica, la lotta contro le frodi e le irregolarità potrebbe diventare inefficace, vanificando gli sforzi di istituzioni come l’EPPO e il Parlamento europeo.

 

Conclusione: lavorare insieme per proteggere lEuropa

Il lavoro coordinato tra Parlamento, Consiglio, Corte dei Conti Europea ed EPPO crea una rete complessa ma necessaria per gestire i fondi dell’UE.

Il Parere 02/2023 ci offre l’opportunità di riflettere non solo su come si spendono i fondi pubblici, ma anche su come proteggerli dalle nuove minacce digitali.

In un’Europa sempre più digitale e connessa, difendere i fondi comuni europei significa avere controlli efficaci e sicurezza informatica.

Solo unendo questi elementi possiamo davvero proteggere gli interessi finanziari dell’Unione Europea e mantenere viva la fiducia dei cittadini nel progetto europeo.

 

 

 

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