Author: Serena Perini
Committee: Media Committee
Date: 07/05/2025

 

Nel giorno di Venerdì 9 Maggio 2025 il Tribunale Penale Centrale di Lisbona ha condannato 10 persone fisiche e 13 società che hanno concorso alla realizzazione di un sistema fraudolento di vendita di prodotti elettronici nel mercato europeo, eludendo il pagamento dell’IVA. Queste condanne rappresentano il primo risultato giudiziario di un’indagine attivatasi nel 2022, definita la più grande frode iva mai indagata nell’Unione europea, con un danno complessivo pari a 2,9 miliardi di euro. Grazie alle indagini, prodromiche al raggiungimento di questa pronuncia, è emersa l’esigenza di indagare su ciò che è stata definita ‘Admiral 2’, un indagine transfrontaliera che coinvolge oltre 400 aziende con sede in almeno 15 Stati membri dell’Unione europea (tra cui Austria, Belgio, Portogallo, Spagna ed anche Italia) operanti nel settore tecnologico, creando una grande rete criminale con un filo logico comune e stesso modus operandi: vendere dispositivi elettronici online, senza rispettare alcun obbligo fiscale. Infine ‘Admiral 3’, attivatasi in Grecia, per aver utilizzato le stesse risorse, organizzazioni ed infrastrutture dei protagonisti dell’indagine madre Admiral.

 

Entrando nel merito dell’importantissima giornata del Venerdì 9 Maggio, sono stati identificati come principali autori del reato 3 dei condannati, con le accuse di corruzione, falsificazione di documenti, frode IVA e riciclaggio di denaro, assolti tuttavia dall’accusa di partecipazione ad un’organizzazione criminale. La condanna si sostanzierebbe nella pena detentiva per una durata pari a rispettivamente sette anni, otto anni e sette anni e mesi.

 

Un quarto condannato, autore della recluta di diversi “aiutanti” per la realizzazione del disegno criminoso, dovrà scontare 5 anni di reclusione; In particolare, il soggetto avrebbe concorso alla realizzazione di operazioni fittizie e riciclaggio di denaro.

 

Nei confronti dei restanti sei soggetti, sono state pronunciate sentenze di condanna per il reato di riciclaggio di denaro, e nei confronti di cinque di loro (quattro dirigenti aziendali ed il coniuge di uno dei principali autori) vengono emesse pene detentive sospese di tre anni sotto un regime condizionale (ossia, se nel periodo di sospensione condizionale della pena i soggetti non compiono la stessa tipologia di reati, il reato si estingue).

 

Per quanto riguarda le società coinvolte per compiere i vari reati, due sono state condannate al pagamento di una multa pari a 16mila euro. Le restanti invece sono costrette a sciogliersi.

 

Il complesso dei soggetti coinvolti è assoggettato, congiuntamente, alla confisca di 80.076.336,75 euro, ammontare che risulta equivalente al danno causato in Portogallo agli interessi finanziari dell’Unione europea. Sono stati confiscati poi tutti i beni provvisoriamente sequestrati, eccetto per i fondi di pensione e di 320.318,25 euro perché di lecita provenienza.

 

La pronuncia in esame rappresenta l’incredibile attività condotta dalla Procura europea, sicuramente un punto d’inizio verso ciò che sarà il percorso giudiziario per punire queste fattispecie di reato, le quali si evolvono sempre più nel tempo, con tecnologie e strumenti difficili da rilevare, ma che nonostante le numerose difficoltà EPPO persegue con successo.

 

L’indagine negli altri Stati membri, nonché le altre operazioni, continuano il loro svolgimento.


SITOGRAFIA:

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2024/11/28/maxi-blitz-in-ue-contro-frode-iva-record-da-300-milioni_5a061954-11df-44b4-aec2-7c4dabb5d681.html

https://www.eppo.europa.eu/en/media/news/investigation-admiral-first-convictions-portugal-23-defendants-guilty-massive

https://www.eppo.europa.eu/en/media/news/investigation-admiral-20-suspected-ringleader-indicted-record-time-large-scale-tax

 

 

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