Authors: Avv. Andrea Guarnaschelli (caposquadra); Angelica Dell’Oca (Liceo Statale Ghandi); Serena Perini (Università di Milano Bicocca); Viola Bignami (Liceo Giosuè Carducci); Daria Maria Danilovskaia (Istituto Salesiano S. Ambrogio Opera Don Bosco); Manuel Alderuccio (Liceo Scientifico Statale Donatelli-Pascal); Luca Zappaterra (Università di Milano Bicocca); Leonardo Bonetti (Istituto Salesiano S. Ambrogio Opera Don Bosco); Martina Genoli (Liceo Carducci); Ouimaima Chourga (Liceo Statale Gandhi).
Committee: Game Committee; High School Committee.
Date: 16/05/2025
“STEPPO Role Play” è un progetto che vuole spiegare come funziona l’ufficio della Procura Europea. In questo caso è stata coinvolta Marta Palumbo, CEO di ECOFUTURA S.p.A., accusata di aver commesso i reati quanto agli articoli 640-bis (Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) e 648-bis (riciclaggio).
Nella fattispecie, ECOFUTURA S.p.A. dopo aver ottenuto un finanziamento di 100 mln di euro dall’Unione europea per costruire un impianto ad energia solare in Italia. Secondo gli inquirenti europei quei fondi sono stati una attività illegale. Tra l’altro, il flusso di soldi proveniente da ECOFUTURA S.p.A. si è registrato anche fuori dai confini italiani, cosicché EPPO è diventata essenziale per operare in un grande numero di Paesi (specie Malta, Cipro e l’Italia). Inoltre il caso rientra nei parametri di competenza EPPO: la frode commessa ammonta a un valore di oltre 100 mln di euro. Dopo essere autorizzato dalla Camera permanente, il Procuratore europeo delegato ha esercitato l’azione penale, chiedendo un rito speciale immediato.
Il principio più importante che l’ordinamento italiano richiede per la procedura è la “ragionevole previsione di condanna” e la difesa ha argomentato che, anche se i pannelli solari fossero differenti dagli accordi originali, ciò non sarebbe stato sufficiente a supportare questo principio. Infatti, a causa della complessità del processo di realizzazione di un impianto solare, era possibile che i pannelli solari fossero diversi per colpa del loro produttore e non fosse responsabilità diretta della dott.ssa Marta Palumbo.
Il procuratore europeo delegato ha scelto una diversa strada per sostenere l’accusa, sottolineando che l’articolo 2380-bis Codice civile versa nei confronti del CEO un potere esclusivo nell’amministrazione della società e nella gestione dei fondi.
Durante il dibattimento sono state prodotte diverse prove, come il contratto tra ECOFUTURA S.p.A. e il fornitore dei pannelli solari Ecopanel S.p.A. e una consulenza tecnica preparata da un ingegnere energetico, che ha dichiarato che i pannelli solari erano diversi da quelli previsti. La difesa ha provato a dimostrare che, anche se questo fosse stato pacifico, non sarebbe potuto comunque addossare la responsabilità a Marta Palumbo. Invece, si poteva trattare di un errore da parte del produttore.
Inoltre, non c’era stata alcuna autorizzazione per costruire pannelli solari in quel suolo, ma l’errore andava ricercato nella documentazione di approvazione.
Circa gli strani movimenti di denaro circolanti da ECOFUTURA S.p.A., la difesa ha provato a sostenere che si trattasse solo di entrate economiche derivanti da attività lecita.
In conclusione, siamo d’accordo a sostenere che questo progetto ha regalato davvero molte esperienze, cui la più importante è stata di conoscersi l’un l’altro: come studenti universitari è davvero importante lavorare con persone che ci trasmettessero la loro professione e la loro esperienza, specie per il futuro.
Nella pronuncia finale, il giudice ha condannato Marta Palumbo per entrambe i titoli di reato.